Nato ad Acireale nel 1945, dopo il liceo classico si trasferisce a Roma per frequentare la facoltà di Architettura. Negli anni romani ha modo di frequentare gli ambienti dell’avanguardia artistica e musicale, che lo influenzano profondamente.
Dopo aver approfondito la conoscenza delle tecniche del disegno con Nello Aprile e Gaspare De Fiore rinuncia alla rappresentazione del vero per iniziare un percorso di sperimentazione che lo porterà dalle esperienze della poesia visiva (erano gli anni del Gruppo 63 e dei Novissimi, di Magdalo Mussio e di Lamberto Pignotti) alla frequentazione degli scrittori che collaboravano alla rivista “Il caffè”.

La frequentazione di un corso sperimentale di Visual Design tenuto da Gastone Novelli e Achille Perilli lo convincono definitivamente ad abbandonare i mezzi espressivi tradizionali per cercare nuovi modelli. Sono di quegli anni (70-73) una serie di sculture in schiuma poliuretanica dipinta, che utilizza in diversi lavori di arredamento. La conoscenza di Bruno Munari, a Roma per una mostra di sue operine basate sulla luce polarizzata, lo spinge ancora di più verso l’uso di materiali semplici e poveri e verso una dimensione giocosa del lavoro creativo.
Tornato definitivamente in Sicilia nel ’72, lontano dalle avanguardie romane, riscopre la luce del paesaggio, ma non abbandona il gioco intrapreso negli anni precedenti lavorando ad una lunga serie di acquerelli in cui la parola e la pittura interagiscono nell’illustrazione dei testi di Antonio Pizzuto.


Nel 1983 si lascia convincere da un gruppo di amici ad esporre per la prima volta il suo lavoro in una personale al Centro d’Arte IL PALADINO a Palermo, curata da Giuseppe Quatriglio.
Nel 1984 ha, casualmente, la possibilità di partecipare alla istallazione della grande mostra di J.M.W.Turner al Grand Palais di Parigi e di vedere i suoi piccoli album di schizzi: ne rimane tanto affascinato da cominciare a riconsiderare il vecchio proposito di non disegnare più. Comincia in quegli anni una ricerca sul paesaggio, che continua tuttora.
Nel 1993, dieci anni dopo la prima personale, espone i primi “paesaggi” presso la Galleria “Alta Aureola” di Acireale, con la presentazione del poeta Vincenzo Crapio.
Nel 1994 inizia a sperimentare l’uso della carta velina dipinta e incollata, mettendo a punto una tecnica che gli apre le più ampie prospettive di sperimentazione.
Riuscendo ad uscire dal suo naturale riserbo, mostra gli esiti del suo lavoro sempre più frequentemente, partecipando a mostre collettive con amici artisti.
E’ ancora curioso.
Mostre personali:

2022
Beniamin Art Gallery, Catania.
2016
Tenuta San Michele – Murgo, Santa Venerina, a cura di Vincenzo Tomasello.
2007
Galleria d’Arte Moderna Le Ciminiere, Catania, a cura di Ugo Cantone
2004
Facoltà di Scienze dei Beni Culturali, Siracusa, a cura di Valter Pinto
2004
Monastero dei Benedettini, Catania, a cura di Valter Pinto
2002
Galleria Ammuar, Catania, a cura di Vincenzo Tomasello
2000
Libreria Almanacco, Acireale, a cura di Anna Maria Ruta
1999
Circolo dell’Unione, Catania
1997
Villa Pennisi, Acireale
1996
Hotel La Piazza, Panarea, a cura di Vincenzo Crapio
1996
Galleria Aretusa, Giardini-Naxos, a cura di Gianni Pennisi
1996
Galleria dell’Accademia, Agrigento, a cura di Vincenzo Tomasello
1993
Galleria ALTA AUREOLA, Acireale, a cura di Vincenzo Crapio
1983
Centro d’Arte IL PALADINO, Palermo, a cura di Giuseppe Quatriglio
